Un equivoco catastrofico

Nota ex-post 9 febbraio 2021: il GIP ha finalmente guardato il fascicolo e deciso che “il fatto non sussiste”, ovvero confermato che quanto scrivevo qui è 100% vero. Qui l’aggiornamento.

Ho ricevuto un avviso di garanzia il 11 ottobre 2018 e immediatamente mi sono dimesso da tutte le cariche nel progetto Devil Peak, contando in un rapido chiarimento.

Le indagini sono state chiuse 12 mesi dopo, senza interrogarmi o chiedermi informazioni o spiegazioni. Perciò ho potuto prendere conoscenza dei fatti e delle ipotesi dell’inchiesta solo quando mi è stato consegnato il faldone finale delle indagini.

Letto il faldone, ho finalmente potuto dichiarare con certezza:

  1. “Il nostro coinvolgimento in questa inchiesta è un equivoco catastrofico, non c’è un singolo fatto che sostenga le accuse.”

  2. Relativamente al fatto che avremmo venduto due piani seminiterrati nel Piazzale Alberghi ad un prezzo inferiore al valore effettivo: “Non c’è nessuna vendita di un seminterrato: la vendita ha oggetto un diritto di sottosuolo che al momento della cessione non aveva autorizzazioni a costruire ne’ edificazioni. Le contestazioni fanno riferimento a dati errati: si parla di compravendita di diritto di sottosuolo su 8000 metri quadrati con autorizzazione a costruire, ma la compravendita reale è stata su 2000 metri quadrati senza autorizzazione. I documenti prodotti con la nostra memoria [dopo aver ricevuto il faldone] dimostrano che non solo la vendita è stata corretta, ma enormemente vantaggiosa per Foppolo Risorse, approvata dal CdA, dai consulenti esterni e dal perito della Banca.”

  3. Relativamente al fatto che i Boccolini — persone a cui sono completamente estraneo — riferiscano che l’ex Sindaco abbia fatto il mio nome: “Quando Beppe [l’ex Sindaco] dice ai Boccolini che i soldi in Svizzera sono di Martignon dice una versione di comodo. Il flusso di denaro è già stato verificato [nell’indagine è ricostruito al centesimo dalla GdF, senza alcun dubbio], viene da altri canali, io non c’entro nulla”.

  4. “Avevo fatto un passo indietro ma ora che sono certo che il coinvolgimento nell’inchiesta sia un equivoco ho ripreso in mano tutte le cariche”.

Qui sotto l’articolo pubblicato nell’Eco di Bergamo il 13 dicembre 2019.

E, 14 mesi dopo, ecco arrivata la conferma della verità da parte del Giudice per le indagini preliminari.

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